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Etnosociologia un caso culturale già prima della pubblicazione

Etnosociologia un caso culturale già prima della pubblicazione

Non leggerò Etnosociologia prima di questa estate. Stessa cosa non posso dire del mio sodale Daniele Ippoliti, con il quale divido il compito di aggiornare la rubrica “proiettili culturali” di questo sito. Quindi dovrò scindere le mie considerazioni personali da quelle di rappresentante del sodalizio di Identità e Territorio. Mi rendo benissimo conto che non ho la competenza per parlare dei contenuti di Etnosociologia, e quindi come sempre mi limiterò a fare la mia parte consigliandone semplicemente la lettura. Ciò accadrà puntualmente poiché mi sono sentito in dovere di farlo per ogni libro del prof. Dugin che ho letto, creando così a mia volta un piccolo allargamento dei lettori. Questo sia chiaro lo ritengo un vanto. Bene ha fatto invece Luca Siniscalco sul Primato Nazionale a parlare del libro dal punto di vista contenutistico, dall’alto della sua preparazione e della prospettiva privilegiata che egli ha. Speriamo che il suo esempio venga seguito dai tanti validi intellettuali e abili recensori, di cui le nostre riviste sia cartacee che on line sono zeppe. Per quanto ci riguarda – in questo caso parlo da responsabile della mia Comunità – vogliamo comunque dare il nostro contributo mediatico, ritenendo che sia importante informare più persone possibili sulla particolare genesi di questi due tomi. Questa volontà di informare è frutto principalmente della gioia per aver contribuito a qualcosa di meraviglioso e di concreto, e di cui abbiamo voglia di parlare affinché l’incantesimo non abbia fine ma continui a perpetrarsi. L’operazione militante messa in atto nei mesi scorsi ha contribuito in maniera netta a fare in modo che quest’opera vedesse la luce. Grandissimo è stato sia il lavoro dei traduttori, dell’Editore e della sua squadra ma i palazzi non li costruiscono solo gli ingegneri, gli architetti e i geometri, ci vogliono anche i manovali e i muratori. E noi da bravi “muratori della metapolitica” ci siamo prodigati riuscendo a contribuire – attraverso un abile coordinamento – a tirare fuori la somma necessaria per aiutare, in un momento difficile e particolare, a raggiungere l’obiettivo. Questa è già una notizia e dovrebbe essere sicuramente un motivo di vanto non solo per chi ne ha preso parte, ma anche per coloro che potrebbero – e questo è un successivo obiettivo – mettere in pratica ulteriormente per un nuovo progetto questa prassi d’azione. Non importa a quale Comunità si appartenga, il messaggio pratico è quello di crederci e di mettersi in gioco. Questo è il sunto. Non importa l’Autore, stavolta è stato Dugin ma potrebbe essere chiunque la prossima volta. Purché una prossima volta ci sia. Visto che finora nessuno ha inserito questa cosa tra le “particolarità della versione italiana”, lo facciamo noi. Pensiamo che inserire tra i vari argomenti validi per l’acquisto e la lettura di Etnosociologia ci sia anche che la sua è stata una genesi particolare. Che a ad un certo punto ci sia stato bisogno che anche i “muratori” entrassero sul palco, altrimenti lo spettacolo forse non sarebbe andato in scena. Una volta che questa peculiarità verrà diffusa e comunicata (speriamo che nei prossimi articoli nessuno se ne dimentichi), fungerà da ulteriore stimolo per tutta una fascia di ulteriori potenziali lettori. Allargare sempre più la macchia, rimane questo il nostro obiettivo e ogni mezzo è buono per raggiungerlo. Coloro che sono già avvezzi a leggere libri di filosofia, hanno milioni di ragioni utili per acquistare un libro di Aleksandr Dugin, e non ne hanno bisogno di altre. Ma se vogliamo che Etnosociologia arrivi ai tanti nostri giovani militanti, oppure a coloro che ci vedono (bontà loro) come dei punti di riferimento, allora dobbiamo dirgli che questo libro è stata anche la nostra vittoria. Quella della “base militante” per usare una terminologia che non si usa più. E in tale vittoria essi possono specchiarsi e riconoscersi. Non crediamo ci sia nulla di sconveniente a dirlo. Buona lettura.

Emanuele Campilongo

Author: identita e territorio