Chiunque abbia la volontà di portarsi dove si combatte sul tema dell’inKulturAzione ha il dovere di essere chiaro.
I necessari “Orientamenti” non sono dettagli risibili e neppure orpelli con mera funzione decorativa.
Essi sono proiettili culturali necessari per difendersi e se possibile per contrattaccare. Sull’onda di ciò che con estrema chiarezza è espresso nella Teoria Multipolare, noi siamo orgogliosamente italiani e di conseguenza europei, ma rivendichiamo la nostra estraneità a qualcosa che non è Europa – nel senso di Idea ma solo una gabbia, dove vigono regole astruse e trattati farsa.
Noi siamo europei in quanto italiani, e se l’Europa esiste (come Idea e come insieme di Valori) lo deve soprattutto al contributo della nostra Nazione e
del suo popolo.
Senza di noi l’Europa non avrebbe alcun pathos.
Ma la nostra Europa, quella dei popoli e delle culture, non ha nulla a che vedere con l’Unione Europea.
Quindi iniziamo a mettere bene i paletti.
L’Europa e l’Unione Europea sono due cose diverse e non esiste alcuna parificazione tra esse. Chi si fa portatore di questa equivalenza o è ignorante o in malafede, spesso entrambe le cose.
Noi siamo propensi a ragionare in ottica di “grandi spazi” poiché per noi è quello il nostro futuro. Noi italiani non dovremmo nemmeno fare troppi sforzi a entrare in questo modo di agire e pensare, poiché la nostra storia e le nostre radici sono immerse nel Mediterraneo quanto nella mitteleuropa.
Da sempre siamo anello di congiunzione e
proprio in forza della nostra millenaria Tradizione, siamo in grado di rapportarci con gli altri senza perdere di vista noi stessi.
Noi dobbiamo rimanere saldi e riscoprire il vero senso del nostro Essere o meglio dell’Esserci.
Niente di diverso dal Daisen di Heidegger.
In forza della consapevolezza sulla nostra specificità e della naturale missione a cui il nostro popolo è votato, non può esserci alcuna possibilità di adesione al fallimentare modello dell’Unione Europea.
Essa è la negazione di tutto ciò che è diversità, libertà e rispetto.
Il nostro concetto di Europa è quello della Kultur – in senso Splengleriano – e non è certo paragonabile o sostituibile con le follie usurocratiche di Bruxelles.
L’Unione Europea è la tomba delle qualità e delle specificità dei popoli.
Essere amanti della libertà vuol dire essere sostenitori e valorizzatori delle differenze.
Al contrario essere per l’omologazione oltre che sinonimo di ignoranza sostanziale, è segno di violenza e di una volontà egemonizzante.
Chi si riconosce in Identità e Territorio non può che avversare sia
concettualmente che di fatto, un mostro deforme come l’Unione Europea.
Il nostro destino è quello di schierarsi e battersi al fianco di chi sia realmente nemico di essa.
Non crediamo che sia possibile alcuna “riforma dall’interno”, poiché le metastasi sono incredibilmente estese.
La via maestra è l’uscita – lo diciamo chiaro e forte! – della nostra Nazione dalla gabbia dell’Unione Europea.
Identità e Territorio
appoggerà chiunque miri ed operi a questo scopo con chiarezza e lealtà. Solo dopo che la gabbia sarà
distrutta, potremo tornare al nostro naturale destino e compito. Noi saremo pronti.