Tradizione e o Nichilismo
Quest’ultima edizione di “Tradizione e/o Nichilismo?” edita da Aga è splendida.
Il giudizio netto che ne offro è dato dalla lettura scorrevole e dalla caratura dei testi.
Si giunge a questo punto di finitura, attraverso anni di studi e contributi densi di prospettive, frutto di analisi lucide su un testo fondamentale come “Cavalcare la tigre”.
Non è facile inserirsi nel turbine dei libri che si inerpicano sul ripido sentiero della spiegazione/interpretazione dell’opera del Barone Evola.
Cercare di rispondere alle domande sull’Uomo differenziato, sugli aspetti fondamentali e collaterali del suo Essere, non è ne compito facile e nemmeno scevro da rischi. L’opera sapientemente assemblata è indubbiamente diversa da quella delle origini, pur avendo mantenuto la coerenza di approccio e la straordinaria validità dei contributi.
E’ semplicemente “lievitata” come ogni buon impasto sapientemente creato, con il rispetto del tempo e della “materia prima”.
Tale lievitazione però non è di carattere quantitativo ma principalmente qualitativo, si è andati in profondità. Il suo sottotitolo “letture e ri-letture di Cavalcare la tigre” è un invito all’azione.
Dopo aver compreso le pagine di questo libro, in particolar modo per chi non ha dimestichezza con l’opera evoliana, sarà molto più semplice trarne benefici.
Tutti gli autori hanno scandagliato parola di Evola e ne hanno con rispetto e passione, dato la loro visione.
A fianco agli scritti originari di Omar Vecchio appaiono contributi molto più recenti come quello di Aleksandr Dugin , oppure quelli di Franco Freda e Adriano Romualdi insieme a quelli di Luca Siniscalco e Andrea Scarabelli.
Non vado oltre nel citare chi ha contribuito, lascio a voi il piacere di questa scoperta.
Dal punto di vista degli argomenti oggetto di questo studio, sono stato particolarmente colpito da quelli che hanno analizzato il concetto evoliano di “apolitia” e dei fraintendimenti più o meno voluti, che dietro a tale concetto si sono creati. Apolitia è la distanza interiore irrevocabile da questa società e dai suoi valori.
Ma tale concetto è indirizzato ad un tipo particolare di uomo, cioè a quelli che non possono e non vogliono tagliare i ponti con la vita attuale.
Quindi per riassumere effettuando una citazione, questo libro è uno strumento utile “per portarsi là dove non ci si difende, ma dove di attacca”.
Buona lettura.