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Multipolarismo

Multipolarismo

Multipolarismo

Viviamo in un’epoca contrassegnata dal pensiero unico, chi non si è ancora accorto di questo difficilmente riuscirà a rimanere libero, almeno intellettualmente.

Dicevamo pensiero unico, moneta unica, morale unica (cioè non esiste morale, etica, sesso, religione etc.), cultura unica, mondo unico e soprattutto mercato unico e globale.

Tutto ciò che non è conforme a questa “unicità” semplicemente non ha ragione di esistere e va combattuto e criminalizzato.

Vi sarete resi conto ormai, che nella medicina
come nella cultura o nell’informazione, le voci difformi non sono più tollerate.

Non basta farle tacere devono proprio sparire.
Questo è frutto della vittoria del liberalismo e dei suoi accoliti, nella Modernità.

Questa vittoria della prima teoria politica (il liberalismo appunto) sulla seconda (il comunismo) e sulla terza (il fascismo), ha creato un mondo basato sul concetto di “pensiero unico e di unica strada da percorrere”.

Chi non si prostra davanti al dio del mercato unico globale, non ha scelta. Viene concesso di essere liberale di sinistra, di centro o di destra purché si sia liberali. Il dogma non si tocca.

Ora giunti alla post modernità, si cerca con ogni mezzo la creazione di questo Nuovo Ordine Mondiale nonostante siano evidenti le crepe e le enormi ingiustizie e disparità create dalla “società aperta”.
Il mondo basato sul pensiero unico liberale, sull’american way of life planetario e sulla criminalizzazione delle diversità è tutto tranne che un mondo che accetta la pluralità di voci e di teorie. Tutto deve essere basato, o con la forza della persuasione o con la forza propriamente detta, sui postulati del mercato e sul cosa conti realmente in questa società.

Non sono ammesse obiezioni. Quindi, il liberalismo divenuto “teoria unica”
ha sostanzialmente instaurato una dittatura. Ma differentemente dalle dittature del passato, di stampo classico per intenderci, essa è molto più subdola e pericolosa.

Apparentemente concede la libertà ma essa non è altro che un distributore automatico di simulacri, di ciò che è la vera essenza della libertà.
Una libertà negativa tipica del liberismo (la libertà “da qualcosa o qualcuno”) mentre noi – per intenderci i non liberali – intendiamo la libertà come qualcosa di propositivo, creativo, edificante.

Una “libertà per qualcosa”, attiva e non negativa. Quindi noi che liberali non siamo, non possiamo che essere contro i dogmi su cui si basa la società post moderna a trazione mondialista.

Unione Europea, Nato, l’Eurotruffa, il politicamente corretto, il gender, l’auto razzismo e l’ideologia “dei diritti umani”, non ci appartengono.
Punto.

I liberali vedono in noi dei nemici (così siamo definiti nel loro testo sacro) come chiaramente detto da Karl Popper, ed è giusto così. Siamo in guerra ed è chiaro che essa non sarà ne breve e nemmeno indolore.
Ma per combattere questa guerra culturale è necessario contrapporre una via alternativa alla dittatura liberale e al pensiero unico.

Allo stesso tempo è necessario aggiornare l’arsenale culturale poiché
le munizioni usate dal comunismo e dal fascismo non hanno funzionato. Queste dottrine sono state sconfitte e sono capitoli chiusi, non si riproporranno. O meglio, sono artificialmente portate in vita di
tanto in tanto ad uso e consumo del regime del pensiero unico liberale, solo per spaventare e mostrificare l’avversario. Se non sei come loro ti vogliono, allora devi essere dipinto come un bolscevico o un nazista,
un pazzo, un violento, un pericolo per la comunità globale.

La post modernità è nemica di qualsiasi cosa abbia una “forma”, che abbia radici salde.

Vi vogliono s-radicati cioè senza radici.

Quindi se il nemico ci vuole s-radicati noi dobbiamo riscoprire tutto ciò che sono le nostre radici, e conservarle forti e sane. Ci vogliono immersi in una società dove esiste solo l’homo oeconomicus, dove vige la mercificazione
dell’esistenza e dove tutto ha un prezzo. Un mondo dove le “identità” sono da criminalizzare, dove la diversità deve essere sostituita dall’omologazione.

Vogliono un mondo di uomini senza anima e valore, uguali perché indistinguibili, senza dignità perché senza Volontà.
A tutto questo – e a tanto altro – siamo chiamati a rispondere colpo su colpo.

All’unipolarismo dobbiamo rispondere con il “multipolarismo”.

Dobbiamo combattere l’assurdità di una unica strada da percorrere per tutti i popoli e per tutte le culture.


Questo è il vero volto del liberalismo della post modernità, un disegno egemonico violento e prevaricatore.

Tanti popoli, tante culture e tanti punti di vista, esigono strade diversificate e su misura.

Ad ogni popolo la sua strada con la stessa dignità, non esiste la migliore in assoluto ma esiste la migliore per sé.
La diversità è naturale l’omologazione non lo è.

Quindi avanti con la prospettiva multipolare per la creazione della Quarta Teoria Politica.