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Il maestro Dioniso di J. Evola

Il maestro Dioniso di J. Evola

Più vado avanti con l’età e più sostengo di aver ragione su un fatto. Bisogna regalare ai propri amici i libri che piacciono a noi, e non adattarsi acriticamente ai gusti di chi lo deve ricevere. O meglio, non è che bisogna regalare libri che siano inquadrabili nel senso diametralmente opposto a quello di chi lo dovrà leggere – poiché piuttosto che un dono sarebbe uno sgarbo – ma, provare ad allargare lo spettro di vedute e magari cogliere argomenti finora tenuti nel dimenticatoio. Certo che questo lo si può fare solo con chi si intrattiene un rapporto serio, intimo e profondo. Io ho la fortuna di avere amici che pur conoscendo molto bene i miei gusti, riescono a stupirmi ogni volta.  Il consimile Daniele Ippoliti poi, raggiunge in questo campo vette quasi irraggiungibili. Facendomi dono di “Il maestro Dioniso” scritti sulla musica di Julis Evola ha fatto un capolavoro. Questa raccolta di scritti messa insieme dalla Fondazione Evola, a cura di Piero Chiappano, è assolutamente da annoverare nelle letture da fare nell’arco della propria vita. In particolare, i numerosi passaggi legati all’argomento della “via della mano sinistra” sono di una bellezza sconvolgente. Tale raccolta ci consente conoscere un Evola quantomeno trascurato, cioè quello attratto da ciò che la musica rappresenta. E quindi ben si fanno leggere i passaggi sulla musica dell’est Europa in particolare quella romena, ungherese e zingara. Talvolta ci si può imbattere in giudizi troppo netti o che evidenziano una carenza di conoscenza tecnico pratica nell’esecuzione musicale, ma il connotato filosofico riguardo certe affermazione rimane lo stesso notevole. Ampio spazio anche al rapporto che Evola ha con il jazz e con la musica wagneriana (e quindi con le affermazione di Nietzsche). Molto apprezzabili sono anche le pagine denominate “ Esplorazioni di vita notturna europea”, mai banali e piacevoli sia nella forma che nel “gusto” che lasciano una volta terminata la lettura.

Infine il Maestro Evola ci consegna una descrizione nata riguardo al tema musicale, ma che ancora oggi calza a pennello: “… essa è succube dell’importazione della musica ritmico-epilettica, americana e delle sue imitazioni. In questo campo, temiamo che poche nazioni battono la nostra in tema di provincialismo e di succubato.

La parte da provincia dell’America viene da noi accettata a cuor leggero, con supinità bovina”.

Buona lettura. 

Author: identita e territorio