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#controffensivaculturale ultima puntata. Intervista Massimo Mattolini

#controffensivaculturale ultima puntata. Intervista Massimo Mattolini

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Siamo giunti alla quindicesima e ultima puntata della nostra #controffensivaculturale. Oggi è nostro gradito ospite l’amico Massimo Mattolini. Ex librario di una storica – e purtroppo non più esistente – libreria fiorentina, ha messo in pratica ciò che Sciascia ebbe a dire sulle biblioteche pubbliche, creandosi una personale nutrita raccolta di volumi. Traspare con molta evidenza la passione dell’uomo verso il sapere in generale, e i suoi modi gentili ed educati non riescono a nascondere comunque il fuoco della passione delle idee che brucia ancora. Secondo Mattolini, la figura del maestro riveste un ruolo fondamentale, poiché nell’epoca che viviamo risulta chiara la mancanza di figure in grado di trasmettere alle nuove generazioni non il semplice sapere, ma il desiderio di apprendere. “Io non mi riconosco nella post modernità – afferma Massimo Mattolini – poiché oggi il sapere viene visto come un problema, come qualcosa di ingombrante. Chi invita ad uscire fuori dai canoni del prestabilito è visto con sospetto quando non addirittura criminalizzato”. Personaggio dall’eloquio forbito e simpatico, il Mattolini spesso cita un germanista dalla penna pungente come Anacleto Verrecchia, e attraverso queste citazioni rende benissimo il suo personale punto di vista. “Come l’amore va cercato fuori del matrimonio – queste le parole del Verrecchia citate – anche la cultura va cercata fuori dalle sue istituzioni”. Non ci pare ci possano essere dubbi su cosa questo significhi. A proposito della libertà di espressione Mattolini esprime con naturalezza il suo punto di vista: “Essa è un connotato dell’essere pensante e fa parte della natura umana quella di esprimere il proprio pensiero – prosegue Mattolini – e il desiderio opposto, cioè quello di inibire tale libertà, non è altro che una reazione contro Natura. Espressione di una volontà chiaramente disumanizzante.” Siamo in piena dittatura culturale e il lato più evidente di tale dittatura è la banalità, il piattume, la noia. Bene, vi auguro buona visione e vi ringraziamo per l’attenzione che in queste settimane ci avete riservato. E’ stata una splendida passeggiata. Speriamo presto di farne altre sempre verso una reale e concreta #controffensiva culturale. Grazie a tutti.

Author: identita e territorio