Forse prima di rispondere a questa domanda sarebbe meglio spiegare cosa ci ha spinto a creare questo Sodalizio e cosa ci prefiggiamo in senso generale, e soltanto in seguito parlare di noi e di cosa in pratica vogliamo porre in essere. Partiamo dal presupposto che ogni filosofia, ogni teoria che ha in testa l’Essere (inteso in senso Heideggeriano) non può fermarsi alla mera enunciazione di principi, ma deve farsi Azione.
Altrimenti sono solo “pippe mentali” (cit.).
Anzi, per quanto ci riguarda l’Azione è essa stessa l’esplicarsi di un pensiero, di uno stile, di una visione del mondo e dell’esistenza.
Noi siamo fermamente “nemici” del liberismo e della “società aperta” proprio come indicato da Popper nella sua opera, divenuta la bibbia di George Soros.
Siamo coscienti che viviamo in una dittatura liberale, dove il pensiero non è mai stato così poco libero e dove le opinioni difformi sono criminalizzate, mostrificate e impedite.
Scomoderemo tantissime volte nei nostri enunciati, coloro che fanno parte del nostro Pantheon culturale e valoriale e non per pura piaggeria o per il malcelato piacere di sentirsi acculturati.
Lo faremo in un’ottica di “guerra culturale” dove le truppe si scontrano su un campo di battaglia, con le armi che hanno a disposizione e soprattutto con la consapevolezza che nel migliore dei casi si tornerà con le ossa rotte.
Ci interessa la battaglia, lo scontro delle Idee anche fine a se stesso.
Non ambiamo ad allori o glorie o ad uno strapuntino politico.
Quello che per noi conta è combattere per una weltanschauung che ribalti i disvalori imperanti nella post-modernità.
Questo comporta Volontà e sacrifici.
Chi non è disposto a subire i secondi e non è munito della prima, può tranquillamente fermarsi qui nella lettura e può abbandonare la visione di questo sito con i nostri ringraziamenti.
Per tutti gli altri, sarà un onore introdurvi nel nostro progetto e un piacere avervi come compagni di trincea.
Il mondo come lo abbiamo conosciuto sta velocemente cambiando, e la Modernità è stata cannibalizzata dalla post-Modernità ormai imperante.
Questo passaggio epocale deve essere compreso poiché altrimenti ogni sforzo di lotta sarà vano.
Si rischia di mobilitarsi e sprecare energie contro un nemico che ormai non esiste più e che è stato sostituito da uno ben peggiore e mortifero.
Nella sostanza, Identità e Territorio vuole essere una “avanguardia”, una comunità di destino.
Ma ogni avanguardia ha una ragione d’essere solo in funzione dell’esistenza di una “retroguardia”.
Quest’ultima è composta dai partiti e movimenti i quali, nello squallore assoluto del loro stato di salute contemporaneo, o si nutrono di linfa nuova o periscono senza pietà.
Leccaculismo, impreparazione politica e dottrinaria, arrivismo e mancanza di una selezione qualitativa hanno eliminato ogni merito all’interno di quelle scatole vuote che sono i partiti post-moderni.
Noi non siamo certamente per la criminalizzazione spicciola e “un tanto al chilo” della politica anzi, la nostra è una visione sacra e elevata dell’impegno politico, una prospettiva “militante” ma non partitica.
Non ci interessano i loghi. Sono le anime, i cuori e i cervelli ad interessarci. Identità e Territorio attraverso la sua opera intende diventare un magnete che concentra ed attrae tutto quel “materiale ferroso” sparso e che si tiene lontano dalla politica partitica, ma che rischia di rimanere isolato e purtroppo destinato a non incidere.
Nessuna visione egemonica, nessun progetto di assorbimento altrui o cose già viste.
Noi abbiamo una strada da percorrere poiché siamo muniti di Volontà.
Tutti coloro che rifiutano la “società liquida” ormai indirizzata verso lo stato gassoso, sono i benvenuti.